Quanto saresti più efficace nell’aumentare il coinvolgimento emotivo degli utenti e vendere di più, se il loro cervello non avesse più segreti per te?

Se ti sembra fantascientifico, sappi che questo è ciò che fa il Neuromarketing, la disciplina che integra neurologia, marketing e psicologia ed analizza che cosa avviene quando gli utenti acquistano qualcosa o si relazionano con prodotti, brand, servizi, pubblicità ecc.

Dove va lo sguardo dell’utente, quali sono i suoi processi irrazionali di acquisto, quali aree del cervello si attivano in base agli stimoli ricevuti, come e dove è meglio dirigere la sua attenzione per fargli compiere un’azione.

Questi ed altri fenomeni vengono studiati dal Neuromarketing per migliorare i risultati delle campagne di marketing.

In questo articolo approfondiamo l’argomento con 3 semplici tecniche che puoi applicare fin da subito alle tue strategie di marketing.

Neuromarketing: come funziona e l’esperimento Coca Cola VS Pepsi

Uno dei vantaggi del Neuromarketing è sicuramente l’indagine delle componenti irrazionali dei nostri processi di acquisto.

Ciò avviene soprattutto attraverso l’uso di tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale e sistemi di risonanza magnetica funzionale (fMRI, Functional Magnetic Resonance Imaging) o di elettroencefalografia (EEG).

Spesso, infatti, pensiamo di scegliere o acquistare in maniera logica e razionale, ma ignoriamo l’impatto decisivo delle emozioni e dei ricordi.

Un esempio su tutti chiarisce bene il concetto.

Nel 2003 il dottor Read Montague replicò con uno studio di risonanza magnetica funzionale (fMRI) il famoso esperimento Pepsi Challenge del 1975.

Fece assaggiare a dei volontari un bicchiere di Pepsi ed uno di Coca Cola in maniera “anonima”, senza comunicare quale fosse la bevanda somministrata.

In questa fase dello studio, il risultato fu una maggiore preferenza per la Pepsi con relativa attivazione del putamen ventrale dei soggetti nella risonanza magnetica, ovvero l’area cerebrale che si attiva quando assaggiamo qualcosa che ci piace.

Il risultato sorprendente avvenne nella seconda parte dello studio.

In questo caso, ai volontari fu comunicato in anticipo se stavano per bere Pepsi o Coca Cola. La maggior parte degli stessi volontari dichiarò di preferire la Coca Cola con la relativa attivazione del putamen – come nella prima fase dello studio – ma di quella parte della corteccia prefrontale, che presiede alle decisioni ed al discernimento.

Questo che cosa significa?

Che il brand Coca-Cola genera pensieri, immagini, sensazioni e sentimenti tali da vincere sulla Pepsi, a prescindere dal sapore.

Se questo è il contributo del Neuromarketing, vale la pena applicare subito 3 semplici tecniche per aumentare il coinvolgimento emotivo degli utenti e vendere di più.

3 tecniche di Neuromarketing per aumentare il coinvolgimento emotivo degli utenti

Quelle che stai per leggere sono 3 tecniche di Neuromarketing molto semplici ma che, se applicate, danno un risultato immediato.

Ricordati questi consigli nella creazione delle tue campagne di marketing e, se puoi, fai dei test in modo da comparare e valutare i risultati ottenuti.

1) Coinvolgi tutti i 5 sensi dei tuoi utenti

Più sensi stimoli nell’esperienza dei tuoi utenti, maggiore sarà il coinvolgimento. I suoni e gli odori sono i più potenti stimolatori, mentre spesso la vista da sola risulta poco efficace – come nel caso delle immagini deterrenti sui pacchetti di sigarette. Con il giusto mix dei 5 sensi puoi davvero entrare nella mente e nel cuore dei tuoi utenti per lungo tempo.

2) Segui l’attenzione dei tuoi utenti

Hai presente la lettera Z? L’attenzione dei tuoi utenti si muove esattamente così: dagli studi di tracciamento oculare, è emerso che i popoli occidentali – abituati a scrivere da sinistra verso destra – hanno un percorso di attenzione di questo tipo.

Disponi quindi – nel tuo sito internet come anche nei tuoi spazi commerciali – gli elementi importanti tenendo conto della Z dell’attenzione ed evitando di posizionare ciò che conta di più nelle aree di attenzione meno adatte.

3) Dai ai tuoi utenti più opzioni di acquisto

Hai presente quando puoi scegliere se acquistare un prodotto in versione base, gold o platinum? Dopo che hai attirato l’attenzione e catturato l’emozione dell’utente, anche l’aspetto logico-razionale vuole la sua parte. In questo caso, fornire più opzioni di acquisto (con prezzi e caratteristiche diverse) ed informazioni dettagliate fornisce anche quella serenità a valutare con sicurezza la scelta più adatta all’utente.

Tecniche di Neuromarketing per le tue strategie

Quelle che hai letto nel paragrafo precedente sono tre tecniche diventate ormai famose ma che molte aziende ancora non applicano, commettendo errori grossolani.

È ovvio che una strategia di marketing comprende vari fattori e soprattutto nell’operatività e nella realizzazione di un piano marketing è importante tener ben presente alcuni aspetti che riguardano il modo in cui i potenziali clienti interagiscono con la tua azienda e i tuoi prodotti/servizi.

Le tecniche di Neuromarketing derivano da studi scientifici che analizzano il comportamento umano e aumentare il coinvolgimento emotivo delle persone è sicuramente un obiettivo che ogni azienda deve prefissarsi.

Ecco perché nei piani marketing che creiamo per i nostri clienti, teniamo in considerazione molteplici fattori e applichiamo tante delle tecniche di Neuromarketing che solo chi lavora in questo settore conosce.

Se vuoi essere guidato dal nostro team nella realizzazione di un piano marketing efficace per il tuo business, clicca qui e contattaci.