Stress, stanchezza fisica e mentale, umore negativo possono essere una conseguenza di un periodo di lavoro molto intenso.
Il problema è quando questa situazione non solo si protrae nel tempo ma si trasforma in una vera e propria sindrome, quella che viene definita sindrome da burnout.
Tante persone ormai hanno sperimentato sulla propria pelle le conseguenze del burnout, magari senza accorgersene o considerandolo solo come semplice stress da lavoro.
Essere affetti da burnout può capitare più di quanto pensiamo, proprio perché ormai la società e il mercato impongono ritmi di lavoro sempre più stressanti e un livello di performance sempre elevato.
Se sei un imprenditore, un manager, un professionista o svolgi un’attività lavorativa che ti porta a periodi di grande stress, continua a leggere perché vedremo cos’è il burnout, come riconoscerlo e i consigli per evitarlo.
Che cos’è il burnout
La sindrome da burnout è una particolare forma di stress cronico associato al troppo lavoro.
Questa sindrome, sempre più comune in ambito lavorativo, prende il nome dalla locuzione inglese “burn out”, che può essere tradotta con il termine “bruciato” (o anche “scoppiato” o “andato in cortocircuito”).
Un traduzione che rende molto bene l’idea delle sensazioni vissute da chi sperimenta lo stato di burnout.
È inoltre interessante notare come questo termine venga adottato comunemente per designare anche quelle persone che fanno un consumo abituale di droghe.
E proprio da questo ambito è stato trasportato nel contesto del disagio manifestato da chi è deteriorato e svuotato dal ritmi di lavoro oltre ogni limite, sperimentando uno stato simile, per certi aspetti, allo stato di vuoto emotivo che viene descritto da alcuni tossicodipendenti o ex tossicomani.
Nonostante ciò va precisato che lo stato di burnout non è necessariamente collegato ad una “dipendenza dal lavoro”. Si tratta piuttosto di una particolare situazione fisica e mentale in cui chiunque di noi può cadere.
Questo problema è stato riscontrato in modo predominante in coloro che operano in ambiti sociali e sanitari come medici, infermieri, imprenditori, manager e venditore e in generale per tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa con una forte componente di stress.
Come puoi riconoscere di essere in uno stato di burnout?
Vediamo alcuni segnali che rappresentano dei veri e propri campanelli d’allarme.
Come si manifesta il burnout
Il burnout è riconosciuto come sindrome e si manifesta con alcuni sintomi fisici e mentali.
In questa immagine abbiamo sintetizzato i sintomi principali della sindrome da burnout.
Al di là di questi sintomi è possibile riconoscere la sindrome da burnout anche considerando alcune sensazioni che diventano sempre più ricorrenti e che configurano le varie dimensioni della sindrome da burnout.
La prima dimensione è quella dell’esaurimento emotivo, che è vissuto come un inaridimento interiore e che si tramuta spesso in impotenza, tensione, impazienza, nervosismo o anche depressione e demotivazione rispetto a tutte le attività quotidiane. Una delle affermazioni interiori o esteriori tipiche di chi prova questo stato è “questo lavoro mi scarica”.
La seconda dimensione tipica del problema è chiamata depersonalizzazione e corrisponde alla tendenza a reagire in modo freddo o persino cinico-aggressivo nei confronti delle persone che sono destinatarie della propria attività lavorativa, una risposta che spesso aumenta paradossalmente di fronte al tentativo di far sentire il proprio malessere agli altri. Questo si manifesta con uno stato interiore di disinteresse verso gli altri o talvolta persino di colpevolizzazione.
La terza particolarità del burnout è la presenza di una ridotta realizzazione lavorativa, che determina una sfiducia nelle proprie capacità e competenze ma anche una diminuzione delle ambizioni di successo che spesso trasforma il lavoro in una attività condotta esclusivamente per mantenere la propria remunerazione. A causa di questa nuova prospettiva rispetto a se stessi, dal punto di vista professionale è frequente anche la tendenza a giudicare in modo negativo il proprio lavoro passato con effetti retroattivi, annullando così mentalmente il valore delle soddisfazioni precedenti e generando in tal modo un ulteriore senso di insoddisfazione, rabbia ed esaurimento emozionale. Gli effetti di questa problematica ricadono direttamente sulla qualità del proprio lavoro.
Detto questo, come si può evitare di cadere in uno stato di burnout?
Ecco alcuni consigli.
Come evitare il burnout
Il burn out è una sindrome sempre più diffusa, molto spesso difficile da identificare, e ancora più frequentemente minimizzata. Eppure l’effetto può essere dirompente: sino ad arrivare ad inficiare i rapporti con gli altri e a compromettere anche la propria posizione lavorativa.
È importante quindi evitare di ritrovarsi in questa situazione.
Come fare?
Ecco alcuni consigli per evitare di cadere in uno stato di burnout:
- organizza il tempo e le attività lavorative in modo efficace
- tieni ben diviso il lavoro dalla vita privata
- ascolta il tuo corpo e la tua mente e individua i vari segnali di stanchezza e di stress
- conduci uno stile di vita sano
- parla con qualcuno delle tue difficoltà e fai chiarezza su obiettivi e priorità
- liberati dall’idea di dover essere sempre performante
In fondo siamo tutti umani.