Un lavoro più stimolante, impegni lavorativi che si adattino meglio alle esigenze personali, il sentirsi maggiormente apprezzati, un avanzamento di carriera o il voler guadagnare di più sono tutti motivi che possono spingere un dipendente a voler cambiare l’azienda per cui lavora.

Ma uno dei motivi più comuni che fa scappare i dipendenti e, di conseguenza, li porta a scegliere un’altra azienda, è proprio quello di voler dire basta ad un capo insopportabile!

Spesso si assiste ad un vero e proprio fuggi fuggi dei dipendenti migliori a causa proprio dei comportamenti sbagliati che adottano i manager (consapevolmente o inconsapevolmente), creando così situazioni problematiche per l’azienda e anche per l’ambiente di lavoro in generale.

La gestione delle risorse umane è un problema?

Per molte aziende sì.

Gestire il personale rientra tra le attività più complesse per un manager e capita in molti casi che la preparazione e l’esperienza di chi si occupa di gestire le risorse umane non sia ad un livello tale da essere efficiente e funzionale al business.

In tante aziende italiane ci sono manager che ancora non conoscono le modalità e l’organizzazione di come gestire il personale, con inevitabili conseguenze riscontrabili nei risultati dell’azienda e dei vari reparti che sono stati a loro affidati.

I problemi nella gestione dei dipendenti possono essere di varia natura: mancanza di organizzazione, poco ascolto delle esigenze delle persone, una comunicazione errata, modi e atteggiamenti aggressivi.

Ecco perché abbiamo creato una lista di 10 errori molto comuni, riscontrati in tanti contesti aziendali, e che sicuramente è bene eliminare per avere una gestione del personale dipendente efficace.

10 errori da evitare nella gestione dei dipendenti

A meno che tu non voglia assistere all’esodo in massa dei tuoi dipendenti, ti conviene seguire i consigli che leggerai di seguito e che descrivono gli errori da NON commettere quando si ricopre un ruolo dirigenziale, manageriale (e non solo):

  1. Sommergere di lavoro i dipendenti: un carico di lavoro spropositato e magari non corrisposto da una gratificazione economica e/o personale, può essere seriamente controproducente. Infatti, la persona comincerà a produrre sempre meno nella speranza di tornare a livelli di lavoro normale o scapperà a gambe levate.
  2. Non dare il giusto riconoscimento al lavoro svolto: essere sempre pronto ad evidenziare gli errori commessi da un dipendente, ma non essere pronto in egual modo a dirgli un “bravo” o a dargli una pacca sulla spalla quando invece ha conseguito un risultato positivo, genererà soltanto frustrazione e cali motivazionali. Anche un incentivo economico o un premio può essere un ottimo modo per far sentire il tuo apprezzamento e la tua gratitudine per il lavoro svolto.
  3. Sottolineare ad ogni momento la propria autorità: un regime gerarchico ed autoritario, quasi come se in ufficio esistesse la dittatura, è il miglior modo per far scappare le persone che lavorano per te e portarle addirittura ad odiarti. Il “io sono il capo, io decido” non porterà né te né la tua azienda da nessuna parte; i dipendenti vanno considerati innanzitutto come persone, collaboratori e non come sottoposti da comandare a bacchetta.
  4. Ignorare l’aspetto umano: i dipendenti, prima di essere tali, sono PERSONE! L’aspetto professionale deve coesistere con quello umano. Impiega anche 5 minuti del tuo tempo per parlare con i tuoi collaboratori (e intendo non di lavoro) per conoscerli meglio, per sapere quali sono le loro passioni, i loro interessi e magari le loro preoccupazioni. Lavorando insieme 8 ore al giorno, non credi che l’azienda diventi per loro una seconda casa? Creare dei rapporti empatici migliorerà anche le performance aziendali.
  5. Non mantenere le promesse: le promesse possono essere fonte di grande motivazione per il tuo team, ma allo stesso tempo se non mantenute fanno cadere catastroficamente la fiducia riposta in te. Per cui se non sei sicuro di riuscire a tenere fede a ciò che hai promesso è meglio evitare di esporsi con proclami e annunci che potrebbero essere controproducenti.
  6. Gratificare e promuovere le persone sbagliate: mostrare e dispensare favoritismi verso qualcuno magari solo perché al di fuori si è amici o perché ti è simpatico è sbagliato. Un buon manager deve comunque rimanere sempre oggettivo e valutare i suoi dipendenti da un punto di vista strettamente professionale, altrimenti genererai solo gelosie e frustrazioni all’interno dell’ambiente di lavoro.
  7. Non garantire crescita professionale: quando l’azienda per cui si lavora con passione e dedizione non è in grado di offrirti possibilità lavorative in termini di crescita professionale (remunerazione ma soprattutto responsabilità e ruolo) e personale, inevitabilmente si arriva a cambiare lavoro. Un buon manager è anche colui che sa legare il raggiungimento dei risultati ad un piano di crescita di carriera.
  8. Non ascoltare le proposte e le iniziative che ti vengono fatte dai tuoi dipendenti: fondamentale nella vita di tutti i giorni, come nella vita lavorativa è la comunicazione e il saper ascoltare. Alzare un muro davanti ad una qualsiasi proposta che ti viene fatta o ad un’azione creativa è uno degli atteggiamenti più comuni. Mostrarti propenso all’ascolto e aperto a nuove iniziative, non sminuirà il tuo ruolo, ma anzi porterà idee, novità e risultati migliori.
  9. Non correggere il personale: così come è sbagliato riprendere i collaboratori in pubblico o prendersela solo con un collaboratore piuttosto che con tutti quelli che hanno causato un errore, allo stesso modo è un gravissimo sbaglio non correggere affatto il personale quando necessario. In primis non ci sarà mai crescita e inevitabilmente senza feedback i dipendenti, soprattutto i migliori, potranno sentirsi abbandonati e tirare i remi in barca.
  10. Non stimolare e motivare il tuo team: devi sempre dare ai tuoi dipendenti nuovi stimoli, nuovi obiettivi e nuove motivazioni altrimenti tenderanno a svolgere le loro attività lavorative in maniera passiva. In questo articolo puoi trovare un approfondimento interessante sull’argomento.

La formazione per imparare a gestire i dipendenti.

Quelli che abbiamo descritto in questo articolo sono gli errori più comuni commessi dai manager, sia che si tratti di una grande azienda che di realtà più piccole.

Rifletti sui nostri 10 consigli, e ricorda sempre che una persona felice di lavorare per te e con te è una persona che lavora meglio.

Per arrivare a questo obiettivo ed essere un manager capace di una gestione del personale aziendale che ti permetta di ottenere grandi risultati, sono necessarie competenze e capacità che non si acquisiscono da un giorno all’altro.

C’è bisogno di esperienza sul campo e soprattutto di una formazione adeguata in tutti gli aspetti che coinvolgono la gestione del personale dipendente e l’organizzazione delle risorse umane in azienda.

Se non sai come gestire i dipendenti e desideri migliorare la tue competenze in tutto ciò che rientra nel ruolo del manager, affidati ai professionisti del team 4 M.A.N CONSULTING.

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